POST PENSIERO 148 – Etica politica della transizione.
Sia Luciano Floridi (Etica dell'intelligenza artificiale) che Umberto Galimberti (L'etica del viandante) ritengono che occorra una NUOVA ETICA per superare la dirompenza tecnologica di oggi.
Galimberti
lo dice con estrema chiarezza: "Ora spetta all'etica fare il salto di
qualità sollecitando l'intera umanità a far diventare reale il possibile che
alberga nel profondo dell'uomo, estendendo l'orizzonte della fraternità oltre
il prossimo..." (56). E, riprendendo una denominazione proposta da Ernesto
De Martino (La fine del mondo. Contributo all'analisi delle apocalissi
culturali) l'ha chiamata ETHOS DEL TRASCENDIMENTO.
In modo
più pragmatico Luciano Floridi individua "un quadro generale costituito da
cinque principi fondamentali per l'IA etica". Quattro sono tratti dalla
bioetica: "beneficenza, non maleficenza, autonomia e giustizia". Per
quinto indica "l'esplicabilità, intesa come principio che include sia il
senso epistemologico di intellegibilità [...] sia quello etico di
responsabilità [...]" (92).
Per
evitare qualsiasi forma di trascendenza religiosa, chiamerei quella che ci
serve per compiere il "salto di paradigma" opportuno con l'avvento
della società della comunicazione (cioè il salto nella logica quantistica)
ETICA DELLA TRANSIZIONE.
Proprio
ora che siamo di fronte ad una nuova campagna elettorale per l'Europa, dobbiamo
avere consapevolezza che questo salto paradigmatico che ci crea tanta ansia e
preoccupazione per il futuro, troppa incertezza per il nostro presente, questo
salto che trasforma le possibilità in realtà, spetta alla politica, alla
elaborazione politica, specie se la smettiamo di reclamare una Europa a modello
imitativo degli Stati che la compongono, vecchie e obsolete strutture
westfaliane, di concezione weberiana, ancora gerarchico/piramidali, in un mondo
di network a morfologia variabile (funzione politica dei cluster di
governance).
L'etica
per il nostro presente/futuro ha senso soltanto se è una nuova ETICA POLITICA.
P.S.:
forse si potrebbe sostenere che L'etica, in quanto principio di responsabilità
per la giustizia, è sempre politica, ma questo è un altro discorso che faremo altrove...
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