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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

LA MAPPA DELLA POLITICA

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Vedo, ascolto, politici e cittadini che si occupano, che si preoccupano della loro presenza nella cronaca quotidiana della vita. Sono tanti, politici e non. Chi si chiede quale sarà il suo ruolo, come la sua leadership, che parte nella sua parte, nel suo partito. Come sarà il suo eterno presente e dove: se conviene soccorrere il vincitore per ottenere una qualsiasi ricompensa, o se conviene restare dove si sta perché la sconfitta e la fuga apre spazi incredibili a chi resiste. È l’annoso problema del posizionamento, l’ansia soffocante di scegliere la propria parte e di piazzarsi il più comodamente possibile. Talvolta scadono nel ridicolo, per cui incontri maestri volenterosi che fino a ieri dettavano istruzione di etica pubblica e che invece sono ossessionati dalla “ diuturna fatica dell’ambizione personale ”. Nessuno che ci dica quale futuro ci aspetta, come vivremo, in che mondo e in che modo. Ci piace ancora questa società, questa democrazia? Ne vorremo un’altra fondata

RIVISTA ITALIANA DELLA SICUREZZA

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I saggi ricevuti e contenuti in questa rivista sono stati presentati in occasione del Convegno “Sembrava amore tra bravi ragazzi. Il femminicidio tra normalità e devianza” (Roma, 1 Dicembre 2017, Sala della Regina, Palazzo Montecitorio), con la Responsabilità Scientifica della dott.ssa Liuva Capezzani e della prof.ssa Simonetta Costanzo e con il Patrocinio della Fidapa BPW Italy e del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi. _________________________ Luchina  Freddi * Quando, dopo un quarto di secolo di silenzi e asservimenti,  mi sono ribellata al tuo dominio per affermarmi come uguale in dignità, valore e diritti  a te, tu, preoccupato di perdere il potere su di me, non accettando il mio bisogno di autonomia e libertà, timoroso di non potermi più controllare e sottomettermi al tuo volere, tu, che per tua debolezza e insicurezza mi hai accusata di incapacità domestica e di rovinare la sacralità familiare, tu, che hai trasfor

LA MINACCIA STORICISTICA ALLA DEMOCRAZIA

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Gianni Vattimo inizia il suo ultimo libro affermando: “ In un mondo in cui il controllo sulle vite dei cittadini e le politiche di sicurezza sono sempre più oppressive, sembra infatti che le verità della metafisica tradizionale siano ciò di cui non si ha più necessità ” [1] . Sempre più oppressive rispetto a che? Rispetto a chi? Rispetto al passato? Che cosa vuol dire che le politiche di sicurezza sono sempre più oppressive oggi rispetto al Medio Evo, alla vita politica durante il fascismo, durante il nazismo, durante il comunismo? Politiche di sicurezza sempre più oppressive rispetto alla teocrazia, alla tirannide o al totalitarismo? L’affermazione è decisamente incomprensibile e neanche certa: nel mondo intero, nemmeno solamente in occidente e certamente anche in occidente – se non principalmente in occidente –, il cittadino sarebbe sottoposto ad un controllo della propria vita sempre maggiore rispetto a un prima indefinito, con politiche di sicurezza che giorno d

THE DYNAMIC OF THE CHANCE - international conference on "Freedom and Security in real and cyber space"

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“ I dwell in Possibility - A fairer House than Prose - More numerous of Windows - Superior - for Doors - Of Chambers as the Cedars - Impregnable of Eye - And for an Everlasting Roof The Gambrels of the Sky - Of Visitors - the fairest - For Occupation - This - The spreading wide my narrow Hands To gather Paradise –“ [1] Emily Dickinson Possibilità libere La libertà dell’uomo consiste nell’abitare dentro le possibilità della vita, in “ una casa più bella della prosa ”. Ciascun uomo nasce sotto “ la volta del cielo ” e, in quel momento, le sue possibilità sono infinite; le stanze della vita, alte “ come cedri ”, hanno porte superbe e speranze che si distendono, sterminate e sfuggenti, dalla finestra all’orizzonte. Il futuro è talmente intenso e profondo che “ lo sguardo non può penetrare ”. L’uomo poi cammina, agisce, sceglie e sbaglia. Le sue possibilità si riducono, quella stanza si restringe, le porte si chiudono, le speranze si diradano.