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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

PRIVI DI UN PENSIERO GLOBALE

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Ciò che davvero stupisce, in questa rapida e oscura campagna elettorale, è l'assenza di un pensiero globale. Una volta lo slogan più efficace era: " pensare globale, agire locale ". Oggi la politica ha totalmente perso la capacità di pensare globale. Al contrario, si pensa locale per poter agire in modo globale: per poter essere totalmente liberi di agire. Si propongono micro soluzioni di governo per una consultazione elettorale in cui non si vota per il governo. Si vota per il parlamento, per la propria rappresentanza ideale, non per il programma con cui amministrare. Si vota per i cattolici o i laici, per i democratici o i tirannici, per gli innovatori o i conservatori, i quali poi decideranno autonomamente quali atti inserire nel programma di governo. Quindi ora ci si può impegnare con tutti, tanto poi la coalizione per fare il governo imporrà delle opportune mediazioni. Pensare locale e agire globale. Si sa già che non si potrà agire coerentemente con le prom

CONNETTOGRAFIA DEL CRIMINE

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            Propongo una riclassificazione del crimine.             Anzi, propongo di assemblare i crimini, oltre che per categorie – come si fa normalmente oggi - anche per tipologie. Dunque, in realtà, propongo di aggiungere una nuova classificazione che, una volta integrata alla precedente, offra la possibilità di una nuova mappatura del crimine: una mappatura connettografica [1] .                         Si intende per categoria , il prodotto di un processo di astrazione teorica che permette di definire classi di entità (oggetti, soggetti, comportamenti, azioni, ecc…) che abbia un elemento caratterizzante in comune. Il primo a individuare le categorie, come è noto è stato Aristotele, che le considerava universali e immanenti. Per il filosofo greco la categoria è il termine universale e senza riferimento di un predicato. Se diciamo, ad esempio, “ il killer ammazza a pagamento ”, non ci riferiamo ad un singolo e specifico killer, ma alla categoria di tutti i killer esistenti

PARTITI SENZA OPPOSIZIONI

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Molti si stupiscono della eliminazione delle opposizioni nel PD avvenuta con la nomina dei soli parlamentari fidati. Io no.questo accade senza clamori in tutti i partiti. Mi sapete dire quale partito dell'intero arco costituzionale ha una opposizione interna? Nessuno. Nemmeno i piccoli Fratelli d'Italia. Nemmeno il minimo PSI di Nencini. Nell'epoca post-ideologica le opposizioni se ne vanno e ciascuno vive sereno e indisturbato nella tutela delle sue piccole patrie. Per decidere se partecipare o meno alla grande coalizione, nella SPD tedesca si è votato liberamente e a nessuno verrebbe minimamente in mente di eliminare o escludere coloro che hanno votato contro. Perché in Italia se sei opposizione o vieni eliminato o vieni emarginato? Solo perché, come dice il bel film, Mussolini è tornato? Non credo. Molto più prosaicamente credo che ciò avvenga per il fatto che nel sistema politico italiano, per avere il potere occorre una disinvolta manovrabilità e quindi me

IL VOTO E IL VUOTO

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Dopo aver scritto un articolo sulla riformulazione del ruolo politico dei partiti e, peggio ancora, del loro potere incontrollato che produce il “ paradosso ricorsivo della duplice surroga ” (noto nella Scienza Politica fin dai tempi di Guglielmo Ferrero), mi sono chiesto come mai, a partire dagli anni novanta  del secolo scorso, per lunghi quasi 30 anni, l’Europa è sottoposta a profonde crisi di legittimità delle sue istituzioni, dei suoi istituti e del suo ceto politico, mentre gli U.S.A., no. Gira e rigira, la risposta è una sola: nella società della comunicazione diretta, gli unici istituti, istituzioni e ceto politico legittimato sono quelli eletti direttamente. Negli anni novanta è cominciato l’avvento, come fatto sociale totale, della società della comunicazione e tutti gli organi ad elezione mediata (di cui l’Europa è piena) sono stati, di volta in volta, corrosi dall’acido della delegittimazione politica. Gli Stati Uniti d’America, invece, sono la prima democrazi

L'IMPOTENZA DEL POTERE

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C’è un aspetto che i politici cercano sempre di nascondere, mistificare meglio, molto meglio, di tanti ridicoli altri professionisti, volenterosi sul piano internazionale e spiritosi sul piano locale, comunque inconcludenti dalla mattina alla sera nel tentativo di governare: la loro assoluta impotenza. Non riescono a fare niente, a determinare alcun processo economico, sociale e nemmeno politico. Sono travolti dalla modernità per un semplicissimo motivo: non l’hanno capita. E non l’hanno capita perché, pur essendo giovani, spesso infantili, non sono moderni, né istintivamente, né intenzionalmente, tanto meno ragionevolmente. Diceva Einstein che uno dei segni inconfondibili della pazzia è continuare a fare sempre le stesse cose sperando che tutto cambi. Non è la prima volta che lo ricordo e non sarà l’ultima, visto come vanno le cose. E questo avviene perché, come diceva Kafka, “ una volta accolto in noi il male non chiede più che gli si creda .” [1] .  Qualsiasi cosa fac

Darwin Day - Convegno

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Oggetto: " Darwin Day” L’albero della vita e la genealogia umana -  invito Convegno lunedì 12 febbraio 2018 ore 08.30 -  Istituto Teodosio Rossi di Priverno. Per opportuna conoscenza delle SS.LL. si comunica che nell'ambito del progetto per la diffusione e della cultura scientifica ed in particolare per la figura di Charles Darwin, uno scienziato i cui scritti e documenti sono tutt'oggi alla base di ricerche e sperimentazioni, l’Istituto Teodosio Rossi di Priverno promuove un'iniziativa legata alle celebrazioni della ricorrenza della nascita di Charles Darwin. Il giorno lunedì 12 febbraio 2018 dalle ore 08.30 alle 13.00, presso l’AULA MAGNA (sita in via Montanino) si terrà il Convegno “Darwin Day” L’albero della vita e la genealogia umana. I docenti interessati potranno comunicare la richiesta di partecipazione al numero telefonico 0773911325 Considerato l’alto valore formativo dell’iniziativa destinata alla crescita esperenziale

INCERTEZZA DEMOCRATICA

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inconsapevolezza democratica nella società della comunicazione Alessandro Ceci aprileduemiladiciassette Se faceste, come ho fatto io, uno scouting sul pensiero democratico più o meno recente, forse avreste anche voi una sensazione di vacuità, di un discorso ridotto alle procedure o di un discorso eccessivamente esteso all’universo della vita sociale. Ben inteso, la democrazia è una procedura per prendere decisioni, come ripeteva Bobbio, o per selezionare ceto politico, su cui insiste Sartori. Inoltre la democrazia è certamente dinamica, secondo Schumpeter, ed estensiva. Tuttavia, ciò che manca sono alcuni caratteri tipici dell’era moderna. Alla fine tutti si riconducono alla definizione di caratteri universali per una forma di governo aristotelica, con connotazioni stabili e stabilite. Il mio approccio è un po’ diverso. Parte dalla ipotesi di Bertrand Russell sulla centralità del potere. Come è noto, infatti, Russell sosteneva che “ il concetto fondamentale della sci

La legge elettorale

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Nella mia impostazione politologica, sulla scorta degli insegnamenti e dello studio del compianto Giovanni Sartori, il primo fattore morfologico di un sistema politico è la legge elettorale per la selezione del ceto politico, per la rappresentanza dei cittadini nelle assemblee e per la rappresentatività della politica nazionale (regionale o locale) negli esecutivi. Gli altri due fattori morfologici sono:  la legislazione fiscale per il reperimento equo delle risorse,  la legislazione sulla comunicazione (in generale comprensiva della istruzione, la ricerca e della cultura) per la produzione di idee.  In Italia ne abbiamo un esempio concreto.  La modificazione della legge elettorale (malamente denominata rosatellum ) ha già prodotto i primi nefasti effetti con la moltiplicazione di liste inutili. Alcuni sono in corso d'opera con la insignificanza della partecipazione civica nella selezione dei candidati, totalmente in mano alla discrezionalità del capo (ruol