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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Relazione Ceci: LA CURA E IL POTERE

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Quando penso al bel libro di Liuva Capezzani, che ha cortesemente accolto due miei capitoli, mi viene in mente un bel racconto di Franz Kafka intitolato “ un medico di campagna ”, in cui il medico che cura è, alla fine, colui che deve essere curato. Si potrebbe, per questa lettura, usare la nota interlocuzione latina: “ medice cura te ipse ”. Che cosa significa cura? Quando il medico di campagna viene chiamato è pieno del suo ruolo. Bombetta, cappotto e tipica borsa per le visite, il medico aspetta che il suo calesse si muova. Poi ricorda che il suo cavallo è morto e l’ansia di prestazione del ruolo sociale lo assale. Le difficoltà tecniche, come in ogni stato d’ansia, sembrano insormontabili. Il cavallo è morto e il calesse non può partire per raggiungere il paziente, il medico non può curare e il ruolo non può essere rispettato. Ma la cura è il dominus, la cura si impone, la cura è magica. Di colpo ciò che sembrava impossibile si risolve nel migliore dei modi, ciò che era di

GENEALOGIA DEMOCRATICA: 12 - la cima di Tommaso d'Aquino

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Involontariamente fu Tommaso D’Aquino, sostituendo il concetto di clementia , introdotto da Seneca, con il concetto di prudentia , cioè togliendo la discrezionalità al monarca e ripristinando la concezione sociale di equilibrio politico, fu Tommaso D’Aquino che aiutò il pensiero democratico a riemergere. Anche qui, non si può dire che l’aquinate fosse effettivamente un democratico; ma il suo contributo fu come una corda lanciata ad un disperato, lentamente assorbito dalle sabbie mobili del logos monopolitikos . Ricevere una corda non significa salvarsi, significa potersi aggrappare a qualcosa di stabile. Sempre nel soffocante pantano di melma si resta. Tuttavia si può sperare, se quella corda resiste, di poterne uscire in qualche modo. D’altronde Tommaso D’Aquino è noto per aver introdotto il pensiero aristotelico nella platonica teologia cattolica di Sant’Agostino. Per questo stesso motivo, forse, il beato Tommaso fu assassinato, secondo le mie personalissime ipotesi, da F

TERRACINEIDE: 1 - Terracina ai terracinesi.

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Nell’anno del signore 1074 papa Gregorio VII   lasciò che Terracina fosse di proprietà e di amministrazione, soltanto dei terracinesi: di tutti i terracinesi, “ senza far riferimento né alla chiesa, né ad ufficiali qualsiasi, né alla Chiesa, né a signori e laici ”. Questa completa autonomia ” diventerà il motore di una forte rinascita socio-politica, economica, urbanistica ” [1] della città. Fu un lascito dunque che indusse un comportamento. Non fu un semplice dono, offerto, ricevuto e utilizzato. Non fu una concessione benevola. Fu una situazione che doveva diventare una condizione, un punto di partenza per un obiettivo di autonomia e di emancipazione da ottenere, da perseguire, da realizzare. Il premio della autonomia, si conquista sempre e soltanto (in politica esclusivamente), dopo che è stato concesso. Così fu per i terracinesi. Terracina ai terracinesi (nel senso della autonomia e non della esclusione etnica) non è un proclama, non è una promessa elettorale,

GENEALOGIA DEMOCRATICA: 11 - la democrazia ridefinita

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P rima di descrivere ed analizzare la riemersione graduale della democrazia dal buio della notte, c’è un tema che dobbiamo trattare per cercare di risolvere un problema strutturale. Il problema del significato del termine. Per democrazia si intende governo del popolo (demos)? Davvero? Sicuro? O democrazia è, più precisamente ed assai diversamente, il governo dei demi, cioè quelle unità istituzionali di base riconosciute dalla riforma di Clistene? L a questione sembra oziosa ma non lo è affatto. C ome abbiamo visto Clistene divise l’intera Attica, cioè Atene e il suo hinterland in demi che sostituirono definitivamente le fratrie, cioè i gruppi familiari oligarchici. I demi erano in un primo momento 139. Poi passarono gradualmente a 174 (III secolo a.C.). Nel momento del massimo splendore dell’Atene democratica i demi erano 150 e la nomina dei rappresentanti era perfettamente matematicamente suddivisa, sulla base della tavola piatagorica, in riferimento al numero 3