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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

IL REGIME DELLA SOFFOCANTE PARTITOCRAZIA

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Ho aspettato qualche ora prima di esprimere un giudizio sulla crisi politica e istituzionale che ha travolto, improvvisamente l’Italia. Mattarella esercita le sue prerogative ex art.92 della Costituzione e Di Maio, sentendosi defraudato di un suo diritto, minaccia la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica, ex art.90 della medesima Costituzione, trasformando una crisi politica in crisi istituzionale. Leggo che i giudizi sono corrispondenti agli schieramenti politici, che presto si trasformano in reciproche accuse, prive di valutazioni pacate e travolti dalla logica di appartenenza ad un partito, a un capo. Lontano da casa, mi sembra di essere lontano anche da questi pregiudizi di appartenenza e cerco una ragione critica che mi faccia capire bene la situazione determinatasi e i suoi possibili pericolosi sbocchi. La prima impressione è che, sul piano politico, abbiano sbagliato tutti: il Presidente Mattarella che rischia di trasformare in vittime espropriat

HAVE CONTRO HAVE-NOT

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In Italia, e forse nell’Occidente  intero , è in corso, latente, sotterraneo, trasversale, uno scontro molto più violento e molto più devastante di tutti quelli a cui abbiamo assistito finora. È uno scontro apparentemente gestibile perché poco evidente, che spesso si esprime nelle forme della criminalità individuale o dell’abbandono, della distruttività aggressivi della violenza bullistica o della distruttività regressiva dei ritirati sociali. Apparentemente, però. È un nuovo fantasma che gira tra noi, trasparente, etereo ma altrettanto devastante, perché non toglie proprietà, soldi o ricchezza, ma toglie chance, toglie possibilità, toglie vita. È un fantasma che non si può solidificare in una classe o in un gruppo di pressione, ma proprio per questo molto più destabilizzante ed escludente; perché quando si solidifica in un gruppo di pressione e raggiunge il suo obiettivo politico lo fa inevitabilmente a scapito di altri, che restano soli, non solo alienati, ma abbandonati. È

UNO SBOCCO POLITICO C'E' SEMPRE. PURTROPPO!

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Sembra a tutti (ed anche a me) che Renzi, costantemente e pervicacemente, abbia condotto l’Italia - con un governo (se non imposto) indotto, con un referendum rifiutato, con una legge elettorale bocciata e un imposta, con il rifiuto dell’offesa e con il livore della tacita vendetta - in una situazione senza sbocco politico. Sembra. Nella realtà, invece, in politica uno sbocco, per quanto preoccupante, c’è sempre. Purtroppo. La fine, banale, era evidente già dall’inizio, quando Veltroni giudicava come un comportamento di sana cattiveria quello che invece era il tentativo di una malsana autocrazia. Non lo ha visto solo chi non lo ha voluto vedere. Ma chi non lo ha voluto vedere è più responsabile di chi lo ha prodotto. I silenti, gli acquiescenti, addirittura i conniventi sono i veri responsabili di un atteggiamento bullistico per il quale, se non vinco io è meglio che perdano tutti. In ogni caso ciascuno è artefice del suo destino. Faccia dunque il PD ciò che crede di se s