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LA CONOSCENZA DISPONIBILE: discorsi ad un pubblico assente

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  3 – Conoscenza: etica di una coscienza collettiva   Per re-tribalizzare l’umano alla intelligenza wetware   una nuova lebenswelt, in un mondo della vita sempre nuovo, infine, è indispensabile la conoscenza che è l ’etica della coscienza collettiva.               Che cosa contengono le città?      Se volessimo scrivere una Storia Universale, dove  guarderemmo oggi, che metteremmo nelle città, dove poseremmo il nostro sguardo per capire come sono andate le cose?                La Teoria della Complessità, a partire da Ilya Prigogine [1] , si è concentrata prevalentemente sulla dispersione entropica, sulla energia in eccedenza e quella in dissipazione nella relazione tra sistemi e nella integrazione dei sistemi nell’ambiente; cioè sulle strutture dissipative , sulle regole del caos.                Eppure, quando noi volgiamo lo sguardo ad osservare il mondo, vediamo quasi esclusivamente le cose rimaste, quelle che si sono conservate, quelle che non si sono perdute; cioè sulle struttur

LO SPECCHIO DI MEDUSA - Introduzione

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       Nella “ Storia universale dell’infamia ”, Jorge, Fancisco, Isidoro, Luis, Borges, “ autore e autodidatta ”, il cui padre “ fu professore di psicologia ”, nato a Buenos Aires il 24 agosto del 1899, restituisce un magnifico racconto di R. F. Burton, tratto da The Lake Regions of Equatorial Africa.      La narrazione è magnifica per la miriade di significati che produce ogni volta che l’unico simbolismo della sola storia viene narrato.     Sintetizzo il racconto così: “ il tiranno Yaqub il Dolente morì mentre vedeva se stesso che moriva, ucciso da Lui con una alchimia fatta di benzoino e semi di coriandolo in uno specchio di inchiostro ”.      Lo specchio mostra all’assassino se stesso assassinato.     Lo specchio ci riflette: “ il cristallo ci spia. Se tra le quattro / pareti della stanza v’è uno specchio, / non sono, solo. C’è un altro: il riflesso / che innalza all’alba un segreto teatro. ” [1]      E ci rappresenta con incredulità: “ Può essere uno specchio col mio volto diver