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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

SOCIALISM LIFE 8 - una radicale novità

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  Alessandro Ceci Perché questa pandemia viene considerata, come dice Edgar Morin, una “ radicale novità ” [1] ?  Eppure molte altre pandemie finora sono apparse più minacciose per la specie umana. La pandemia da HIV, ad esempio, colpendo direttamente la sessualità minaccia il fattore riproduttivo e dunque la sopravvivenza della intera specie umana. Alla fine, nonostante tutto, l’abbiamo, se non debellata, almeno arginata; in qualche modo, grazie alla scienza, curata.  E allora, perché il Covid 19, questa aggressiva e devastante pandemia, che corrode cuore e polmoni, dovrebbe indurre alla “ gestazione di un nuovo paradigma ” e alla “ necessità di un nuovo umanesimo ” ?  Perché? Perché l’ultima pandemia rappresenterebbe la crisi che moltiplica la dirompenza di altre crisi, produrrebbe cioè una “ megacrisi ” che sarebbe “ composto dall’insieme di crisi politiche, economiche, sociali, ecologiche, nazionali, planetarie che si sovrappongono le une alle altre, e hanno componenti, interazioni

SOCIALISM LIFE 7 - metabolismo con la natura

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 Alessandro Ceci In un verso, che è quasi un intero trattato di filosofia politica, Pier Paolo Pasolini scrisse della “ cosciente volontà a sussistere / nel privilegio e nella libertà / che per Grazia appartengono allo stile ” [1] .  Che significa?  Lo stile è fatto di regole rigide ed obbligate. Che lo stile, in quanto forma metodologicamente definita ma non statica, abbia un certo suo privilegio è intuitivo.  In diverse epoche storiche lo stile è stato eleganza, ornamento, sofisticato o volgare, aulico o quotidiano, enfatico o essenziale, ornamento, parte fondamentale dell’orazione, struttura dei toni. Sempre però è stato il privilegio del suo estensore. Il privilegio di saper argomentare con accenti appositamente calcolati e termini selezionati, dentro regole grammaticali, una semantica piegata alla sintattica perché rigida, strutturale, ordinata. Il privilegio è tutto qui: far fluire la semantica dentro canali articolati e i rivoli della sintattica. Leggere l’Iliade e l’Odissea in

SOCIALISM LIFE 6 - la cultura integrale dell'umano

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  Alessandro Ceci “ per me socialismo significa cultura ”  Ortega y Gasset  La città che avremo non sarà la città che abbiamo avuto, riproposta.  Non recupereremo il passato.  Questa è la falsa illusione dei nostalgici.  Il passato lo possiamo soltanto vivere, conoscendolo, ma non ripristinare.  Ciò che eravamo non possiamo più essere.  Per fortuna.  Il passato lascia la sua scia, che si trasforma in storia e ci racconta della nostra identità e della nostra identificazione, da dove proveniamo e chi ancora siamo, quale passato viviamo e come continueremo, ma non il futuro che avremo. Il passato, come voleva Hannah Arendt [1] , ci spinge avanti, nel momento in cui il futuro ci chiama indietro e l’uomo moderno vive in questo presente vuoto che è stato e non sa ancora cosa essere. In realtà ciò che possiamo vivere davvero è sempre e soltanto il passato perché la memoria è il nostro orientamento antropologico.  Il futuro sta lì, immaginato, ipotizzato, talvolta idealizzato, ma totalmente

SOCIALISM LIFE 5 - ciò che l'Europa non vuole

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  Alessandro Ceci Con il volto cupo da una tristezza occultata, Ursula von der Leyen, di fronte al microfono e alle telecamere del mondo, sembrava sola, ma rappresentava un intero continente, per molti di noi il continente più intero.  Forse perché laureata in medicina, Ursula ha consapevolezza della violenza del covid 19. Ora però, come prima donna eletta alla guida della Commissione Europea, ha anche la consapevolezza sociale politica ed economica della dirompenza e della distruttività di questo mostro invisibile e infettante.  Di fronte alle telecamere del mondo e con un solo microfono davanti, Ursula annuncia, direi enuncia, i dati drammatici dell’impatto economico e la consapevolezza che la pandemia mette per la prima volta, davvero in crisi, un vecchio modello di sviluppo, ridicolo, obsoleto, insignificante per i problemi del XXI secolo.  Questo è il fatto.  Di fronte a milioni di persone escluse dal mercato del lavoro, togliendo dalla cognizione della propria vita la centralità