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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

I REATI FAMILIARI E LA FAMILIARITA' DEL REATO

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Alessandro Ceci  abstract : nel momento della mutazioni da un’epoca storica ad un’altra istituti e istituzioni cadono o in desuetudine o in destabilizzazione, diventano incubatori di ritiro sociale o violenza, le due forme della emarginazione. Non fa eccezione la famiglia, che perde il suo significato e il suo ruolo di educazione alla socialità. Violenza rimbalza fino a noi in ogni forma e in ogni luogo, nella prossimità della famiglia; il crimine è tutto nostro, non nel senso che la maggioranza degli uomini lo frequentano, ma nel senso che s’incunea nei luoghi che abbiamo edificato per frequentarci. Oggi però, nella quarta mutazione dell’epipower, istituti e istituzioni rischiano un forte processo di delegittimazione e la nostra vita (violenza compresa) può finire letteralmente fuori luogo. Alghero 2019 1. La curvatura dello spazio sociale Ho l’impressione che si capisca poco della storia dell’umanità, da quando il nostro remoto progenitore austra

PER NON RITIRARSI DALLA DEMOCRAZIA

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Per le edizioni Castelvecchio è stato ultimamente (gennaio 2019) pubblicato un piccolo libro (Democrazia o Capitalismo?), che consite nella traduzione di un vecchio (2013) saggio di Jürgen Habermas, uscito presso la rivista mensile “ Blätter für deutsche und internazionale Politik ”.  Il testo rappresenta l’ alter ego rispetto a un noto libro, presupposto del contemporaneo sovranismo, di Wolgang Streeck [1] , in cui sostanzialmente si auspica la solita fuoriuscita dall’Euro e il ripristino della sovranità degli Stati Nazionali.  La differenza di fondo, su cui si scontrano le posizioni reciproche, è che, mentre Streeck considera la crisi che stiamo vivendo una caduta strutturale delle istituzioni democratiche e specificamente quelle della democrazia capitalistica o liberale, per Habermas “ quella con cui ci troviamo a che fare oggi, però, non è (ancora?) una crisi di legittimazione bensì una crisi economica a tutti gli effetti ” [2] .  Ne consegue tutta una serie di

IL VESTITO PULITO E L'ANIMA SPORCA

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In un libro – intervista su politica e verità, Gianrico Carofiglio [1] cita il libro del filosofo della politica Peter Singer, dal titolo “ Salvare una vita si può ” [2] .  Cito interamente la citazione:  “ immaginate di attraversate tutti i giorni un parco con un laghetto dove di solito, nella bella stagione, ci sono bambini che giocano. Ora è inverno, state andando al lavoro, siete vestiti di tutto punto e vedete un bambino in acqua. Non c’è nessuno vicino, nessuna mamma, nessuna baby-sitter, nessun fratello maggiore. Il bambino annaspa e, insomma, sembra stia annegando. Ovviamente entrate in acqua e salvate il bambino, non importa se le vostre scarpe e il vostro vestito si rovinano e dovete tornare a casa a cambiarvi. Ecco, il punto è che il mondo è pieno di bambini che in questo preciso momento sono in pericolo di vita proprio come il piccolo nello stagno ”.  Quanti bambini, quanti uomini abbiamo lasciato affogare nello stagno del mediterraneo per non sporcare il nost

LA VENDETTA POLITICA DELLA IGNORANZA

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Francamente? Francamente non credo che la miriade di comportamenti bullistici di questi anni: che diffondono presuntuosamente ignoranza e stupidità; che imperversano nella comunicazione sociale e politica , dai leader nazionali agli insultatori seriali sui social network; che gioiscono della riduzione dei laureati, della eliminazione dei vaccini, della emarginazione delle donne e della punizione degli immigrati; che credono nella terra piatta e vorrebbero, in retromarcia, tornare al medioevo; non credo francamente che siano il prodotto di un malessere collettivo dettato dall’imperversare della crisi economica e dalle mancate risposte alle aspettative elettorali deluse e deludenti.  Credo francamente che si tratti della classica vendetta che rapisce le emozioni e i pensieri di chi ha sedimentato in silenzio l’odio contro l’affermazione degli altri, la ragione e, di più, contro il ragionamento.  Non è più nemmeno una crisi di aspettative.  Si tratta di una crisi di aspirazioni. N

INTELLIGENCE: GLOCAL RELATIONSHIP THEORY - 3 - il ciclo di vita

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O gni tanto qualcuno attribuisce la genesi della “ Teoria dei Giochi ” ad un particolare evento in un particolare momento.  Qualche anno fa si pensava di poterne datare la nascita alla pratica romana di simulare le battaglie, specie quelle marinare, prima di affrontarle.  Oggi, anche su indicazione di John Nash, si individuano gli esordi della “ Teoria dei Giochi ” ad una lettera del 1654 scritta da Pascal a Pierre de Fermat in cui si discuteva sul calcolo delle probabilità e sul gioco d’azzardo.  Non conviene seguire questa rincorsa di attribuzione.  È più chiaro se, piuttosto che premiare un primato, ci si occupa dei passaggi teorici fondamentali per coglierne il trend evolutivo.  Il nostro punto di vista, la nostra gelstat concettuale, distingue 7 periodi storici significativi nella evoluzione scientifica della “ Teoria dei Giochi ”. 7 innovazioni sostanziali. 7 mutamenti interpretativi che ne hanno determinato la complessità dell’articolazione teorica. Sono mutamen