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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

INTELLIGENCE: LA SCOMMESSA DI BRUNO DE FINETTI

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P recisamente a 50 anni, nel 1956, nato a Innsbruck, dopo essere andato a studiare al Politecnico di Milano e a lavorare a Roma, a Trieste, a Padova, perfino a Chicago dove aveva re-incontrato Enrico Fermi, Bruno de Finetti aveva ricevuto finalmente, nel 1954, la cattedra di Matematica Finanziaria e Attuariale all’università di Roma.  A Roma, dopo due anni di regolare insegnamento, il professore aveva l’abitudine di prendere il caffè, ogni mattina, in un bar affezionato sotto casa. La vetrina del bar era sempre occupata da foglietti di carta che tentavano la fortuna e aprivano la speranza. Erano i risultati delle prossime partite di calcio. Erano pronostici.  S i dice[1] che Bruno de Finetti si avvicinò al proprietario del bar che aspettava i clienti dietro il bancone e chiese il solito caffè.  Si guardarono.  Si riconobbero.  Si conoscevano per l’abituale frequenza al rito mattutino della caffeina. Però non si erano mai parlati. B runo de Finetti girò con il cuc

IL FUTURO E' PASSATO

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L’obiezione sulla nomina a Premier del prof. Conte non può essere circoscritta alla banalità di un curriculum falsificato. Questo fa parte della miseria e della ambizione degli umani. Il curriculum poi è sempre una forma di auto celebrazione. Qualcuno lo usa per la sua santificazione. In questo caso, la leggera falsità, il piccolo equivoco, la dichiarazione poco chiara, l’imbroglio è funzionale alla propria esaltazione. Non è nemmeno vera e propria falsità, è una quasi verità funzionale anche alla propria gratificazione. Anche perché, rispetto alla nomina ricevuta, se un candidato ha frequentato o meno una università americana per una specializzazione, non interessa assolutamente a nessuno. In una democrazia ciò che conta non è il titolo universitario, occorre che il premier sia votato. Questo naturalmente non vale solo per Lui. Nessuno dei Premier che lo hanno preceduto è stato votato dal popolo italiano. Il nostro sistema politico prevede che il Premier sia nominato dal Pre

TURISMO: SAGGIO DI POLITICA LOCALE - concludere mai

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Turismo Una esperienza mediterranea anno 1998 N on è un caso che la maggior parte delle trattazioni sul turismo dell’ultima generazione, si concludano con il problema della sostenibilità.  Nei testi di Economia e Politica del Turismo, si coglie uno schema generale di analisi, in gran parte condiviso all’interno della comunità scientifica. 1.1 – La Domanda A – rilievi teorici 1   MICROECONOMIA B – osservazioni         Empiriche 1.2 – L’Offerta A-   il ciclo   produttivo turistico   per tipologia   d’impresa ECONOMIA TURISTICA 2.1 – La Spesa A – Analisi con        tecniche        input/output 2 MACROECONOMIA 2.2 – Sostenibilità ovvero localizzazione e intensità d’uso delle risorse

TURISMO: SAGGIO DI POLITICA LOCALE - 3.b) le tendenze

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Turismo Una esperienza mediterranea anno 1998 L a città, questo sistema urbano complesso, cambia. Il trend che segue e che spesso la conduce è indicato nei dati.  Ora, però, non ci interessa trascrivere un catalogo di cifre, che possono essere recuperate in qualsivoglia annuario statistico. Sappiamo già che nel il 2020 il turismo produce nel mondo, secondo le Nazioni Unite, un reddito maggiore dell’industria siderurgica ed automobilistica. Tanto basta.  Ciò che ora qui interessa, poiché trattiamo del concetto di sostenibilità, è cogliere l’incisività del movimento turistico sulla tenuta e sulla trasformazione urbana.  U n primo indicatore necessario per decodificare l’indirizzo del trend evolutivo turistico consiste naturalmente nella conoscenza del processo decisionale e delle categorie di scelta del target, cioè a dire, la conoscenza della struttura potenziale della domanda.  Indagare la struttura potenziale della domanda significa infatti indagare sul