POSTPENSIERO - La filosofia politica dei social - PARTE PRIMA - 37) Da Status ad Autorealizzazione
3 ottobre 2021 ore 7,25
Mi sono chiesto come mai, dopo 5 anni di
brillante carriera professionale americana, mia figlia abbia fatto i salti
mortali per tornare in Italia. Ho analizzato la situazione e ho una ipotesi che
ci riguarda tutti.
La mia ipotesi è che il liberismo
il neo-liberismo non riescano a passare
da una società da "ingiustizie intollerabili"ad una società da
"ingiustizie tollerabili". E la più intollerabile delle ingiustizie,
come scrive Robert Reich (Come salvare il capitalismo, Fazio, Roma 2005, p.
187), è "continuare a credere che le persone valgono quello che
guadagnano".
Tuttavia c'è qualcosa di più importante
che liberismo e neoliberismo non riescono a fare. Nello schema dei bisogni di
Maslow, l'uomo tende a realizzare prima bisogni di sopravvivenza, poi di
sicurezza, poi di appartenenza, poi di status ed infine di autorealizzazione.
Tanto più è ricca una società tanto più dovrebbe tendere all'autorealizzazione.
Ma non lo fa.
Liberismo è neoliberismo non riescono a
passare dalla soddisfazione di bisogni di status alla soddisfazione dei bisogni
di autorealizzazione.
Per farlo occorre che la ricchezza sia
equamente distribuita, occorre che la democrazia non sia soltanto formale, cioè
politica, occorre che sia anche sostanziale, economica e sociale. Ci vuole il
welfare, anche se nell'Europa del sud è assistenziale mentre nell'Europa del
nord è, direi, strutturale.
Per questo mia figlia torna felice in
Italia, nonostante i tanti deficit: perché la qualità della vita complessiva è
migliore; perché il passaggio da status ad autorealizzazione è possibile
soltanto dove si è realizzata, sebbene in forme diverse, la grande
democratizzazione socialista: la socialdemocrazia, appunto.
Poi tutto naturalmente è migliorabile,
ma questa è una fortissima demarcazione connotativa che farà, nel futuro
prossimo venturo, dell'Europa il continente egemone nel mondo.
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