POSTPENSIERO - La filosofia politica dei social - PARTE PRIMA - 47) Analisi del voto
19 ottobre 2021, ore 1.18
In primo luogo, è il deficit cognitivo è
di ordine metodologico. Ciascuno cerca la motivazione giustificatoria della
vittoria dell'uno e della sconfitta dell'altro; come se ci fosse una
motivazione centrale, unica per tutti, decodificativa degli esiti elettorali.
Questa idea è totalmente sbarellata. Le ragioni sono molteplici e anche
minimali. Sono le motivazioni sul confine del gossip che generano un sentiment
politico e che nascono dalla soddisfazione o dalla insoddisfazione delle
proprie aspettative.
Tra gli argomenti più volte veicolati
sui media c'è indubbiamente quello dell'astensione. Ci si stupisce, diversamente
da prima, come mai gli elettori votano poco alle amministrative e molto alle
politiche. Sono stupito dallo stupore. Nella società della comunicazione gli
elettori conoscono di più i leader politici nazionali che i consiglieri e gli
assessori del proprio comune. Spesso non conoscono nemmeno chi sia il sindaco.
Tutti noi conosciamo i Salvini, Meloni, Berlusconi, Renzi, Calenda, Letta o
altri politici. Quanti di noi conoscono il nome di chi li governa nella loro
città? come si chiama l'Assessore ai lavori pubblici o all'urbanistica, o alla
viabilità o al personale del vostro comune ?
E' la società della comunicazione, baby.
Le tv generaliste diffondono
quotidianamente ogni starnuto dei politici globali e offuscano decisamente i
politici locali. Gli elettori non li conoscono e quindi non li votano.
Altri ripetono che queste elezioni
favoriranno la costituzione di un accordo di ferro tra PD e M5S, in una
sinistra allargata, perché pare che si rafforzino così a vicenda. Ma nessuno ci
dice che questi esiti sono il prodotto di una legge elettorale
semipresidenziale per i comuni che non esiste alle elezioni nazionali. Per ora.
Come da sempre e per sempre gli elettori, seguono prevalebtemebte la logica e
le strategie della legge elettorale.
Altri ci dicono che hanno vinto i vaccinati,
i non civici, i maschi, gli anziani, i militi, i militanti, i militari, i bravi
e i belli, i meno populisti, i più popolari, i più popolosi, i moderati contro
gli estremisti, i vaccinati contro i no-Vax, ecc... ecc... Ma nessuno dice che
gli elettori hanno risposto a due quesiti elettorali diversi: al primo turno
hanno votato per chi deve rappresentarli e al secondo turno per chi deve
governarli. E non hanno sentito nessuna sirena, sia chi ha votato, sia chi non ha
votato, seguendo, in entrambi i casi, un mix di fiducia e affidabilità. Come
sempre, d'altronde.
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