POSTPENSIERO - La filosofia politica dei social - PARTE PRIMA - 44) Ipocrisia della cronaca quotidiana

 

16 ottobre 2021, ore 11.00



Un'altra forma clamorosa e pericolosa di ipocrisia riguarda la utilizzazione dei dati. Non prendo la becera e enfatica mistificazione di tante antenne NO (vax, pass e tutto quanto utile per la propria autoaffermazione). Prendo i dati e non le considerazioni apodittiche di Massimo Cacciari, che per contestare la sinistra cerca una giustificazione alla destra. Afferma Cacciari che "siamo ad un punto di non ritorno" perché

"Non si vedeva da decenni uno stato che era in grado di far sparire nel silenzio decine di migliaia di persone che protestano." E dove sarebbero queste decine di migliaia di persone che protestano (la manifestazioni più numerosa è stata di 6000 persone, se le sommo tutte arrivo a mala pena a 20.000)?

Per Cacciari "Circa il 20% dei lavoratori italiani non vuole il green pass. Il venti per cento."

Non so dove Cacciari abbia preso il dato. D'altronde opportunamente non lo dice. Intanto i No-tutto in piazza non sono soltanto lavoratori. Anzi, non sono essenzialmente i lavoratori. So però (dati Istat) che l'85% degli italiani sono vaccinati e il 15% dei non vaccinati vanno epurati da chi non può vaccinarsi, da chi vuole ma non lo ha fatto ancora e da chi non va in piazza. Mettiamo che arrivassimo al 10%. Ora questo è il punto: le scienze sociali e principalmente la democrazia, come ci ha insegnato Sartori, si occupa delle frequenze e non delle eccezioni, si occupa delle maggioranze e si preoccupa dei diritti (non dei soprusi) della minoranza. Un dispotismo assicurato è quello delle minoranze (che non sono élite) che vuole imporre uno status alla maggioranza, per trasformare, per il proprio incomprensibile egoismo e sulla base di un liberismo che non è liberalismo, una minaccia individuale in un rischio collettivo.

Questo difetto logico e più ancora epistemologico, che induce a dimenticare il diritto alla salute per il privilegio di autoaffermazione di una minoranza, porta diretto all'altra ipocrisia, già denunciata, quella che sposta la responsabilità e trasforma il colpevole in vittima: "ci sono decine di migliaia di persone in piazza contro un fascismo mascherato da democrazia che erode i diritti e attacca il lavoro discriminando circa il 20% dei lavoratori".

Come ci ha insegnato Hannah Arendt, niente è più cognitivamente fascista di questa altra ipocrisia.

 

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