POSTPENSIERO - La filosofia politica dei social - PARTE PRIMA - 40) L'insostenibile leggerezza del nuovo dispotismo
09 ottobre 2021 ore 3.00
Contestare l'idea che "uno vale
uno", come sembra che molti tentano di fare oggi, è profondamente stupido.
La democrazia si fonda sul principio assoluto che "uno vale uno" e
non mi sembra che sia contemplato come democratico fornire di voto ponderale i
diversi ceti sociali.
D'altronde, affermare che "uno vale
uno" è altrettanto profondamente stupido. La democrazia si basa sulla
delega DI rappresentanza che non è una semplice delega PER rappresentanza; non
è cioè una semplicistica rappresentazione del mandato degli elettori, è anche
una delega per competenza al posto degli elettori, a nome di tutti i cittadini
(anche di coloro che hanno votato contro o non hanno votato).
Infine, è parimenti profondamente
stupido cercare un ruolo e non un valore per l'intellettuale, trasformando un
attributo in una denominazione. Se intellettuali sono tutti coloro che usano
l'intelletto, all'intellettuale più che a chiunque altro si addice l'idea che
"uno vale uno".
Che cosa è che non funziona, allora?
Diceva Hegel che il filosofo deve saper
portare su di sé il peso del concetto.
È questo peso che non si sopporta e che
si scarica ogni volta che si avverte un minimo di fatica. Per evitare questo
peso sono stati distrutti tutti i centri di cultura e di istruzione, i luoghi
in cui con la discussione (maieutica socratica) si rafforzavano i muscoli
dell'intelletto in grado di reggere il crescente peso del processo di
concettualizzazione collettiva.
Questo indebolimento cerebrale è
avvenuto con il monopolio delle TV generaliste che hanno trasformato la
comunicazione critica in acritica informazione, sempre più banale e
irriflessiva, affinché si voti e si acquisti con la stessa facilità dello zapping:
cambiare opinione ha la stessa annoiata indifferenza di cambiare canale.
In modo geniale e lungimirante Milan
Kundera la chiamò "l'insostenibile leggerezza dell'essere". È la
nuova forma di dispotismo che si esprime interamente nell'atteggiamento ingiustificabile
dei no-vax che pretendono che la minaccia pandemica divenga un rischio per
tutti noi, soltanto perché, senza troppo pensare, senza alcuna prova
scientifica, senza alcuna oggettività, hanno deciso così. La propria verità
che, con sprezzante frivolezza, si impone alla realtà di tutti.
Una giocosa verità che annulla la fatica
del concetto, che permette a ciascuno di scaricare il peso della propria
responsabilità cognitiva, di scrollarsi di dosso la realtà e lasciare decidere
agli altri.
Ha funzionato.... eccome!

Commenti
Posta un commento