POSTPENSIERO - La filosofia politica dei social - PARTE PRIMA - 50) Afghanistan: simbolo di un nuovo criterio

 25 ottobre 2021, ore 17.01


Gilles Kepel sostiene che il 2020 è stato “l’anno in cui, in Medio Oriente, gli avversari autocratici dell’Europa e dell’Occidente democratico hanno approfittato della deregulation internazionale, incarnata dal disimpegno di Washington” .

Si tratta di capire se ciò che è avvenuto in Afghanistan sia la fine dei processi politici di deregulation del 2020 o inaugura un nuovo processo nella politica globale. La mia impressione è la seconda, che la nuova situazione afghana sia l’inizio di una nuova epoca storica e non la conclusione della precedente: l’epoca dell’avvento delle Piattaforme Continentali di Nazionalità. E noi siamo responsabili di questa transizione. Ovunque io veda scopro vecchi linguaggi e argomentazioni stantie.

Questo sento, nella comunicazione stentata.

Ortega Y Gasset era abituato ad affermare che bisogna vivere all’altezza dei tempi. Questa affermazione talmente ripetuta da assumere la forma di un intercalare. Vivere all’altezza dei tempi.

Noi abbiamo la responsabilità generazionale, per la politica estera e per molto altro, di ricostruire i criteri di decodificazione degli eventi del mondo, per poter vivere all’altezza dei tempi. Reinterpretare l’Afghanistan alla luce dei nuovi trend della politica estera è il simbolo di questa ricostruzione del pensiero politico correttamente applicato alle relazioni internazionale.

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