POSTPENSIERO - La filosofia politica dei social - PARTE PRIMA - 55) Pulsioni oppositive autoesaltanti

 

15 novembre 2021, ore 11.01



Per l'ultima volta intervengo sul tema vecchio e noioso del no-vax, no-greenpass, no-tutto...

Molti si chiedono come mai alcuni intellettuali predicano ma non praticano il no-vax, predicano e non praticano il no-greenpass, e altro generico, confuso rifiutare.

Considero queste argomentazioni vecchie, perché si tratta della opposizione contro un nemico non definito e non definibile di sempre, con argomenti di sempre sulla limitazione alla libertà e alla minaccia di oppressione. Una pulsione razionalizzata proposta e riproposta in diverse epoche storiche, che permette di sentire l'originalità repressa a chi la esercita.

Considero queste argomentazioni noiose perché totalmente prive di oggettivi criteri di logica analitica, ci dimostra l'arretratezza del pensiero critico in residui ideologici dell'approccio interpretativo otto-novecentesco (nemmeno tutto).

Allora prendiamo definitivamente il toro per le corna: vivremmo in una tirannide sanitaria voluta da un potere invasivo e finalizzata al controllo dei cittadini con la limitazione delle proprie libertà.

Dunque, il toro, come sempre ha due corna: il potere invasivo e il controllo pervasivo.

Rispetto al potere invasivo, l'interpretazione è veramente vecchia. Il potere non è più (se mai lo è stato) un Molloch unico che si esercita contro il povero popolo oppresso. L'idea di Bertrand Russell, ad esempio, che il potere, divino o demoniaco, sia energia sociale distribuita in modo ineguale per tutti, cittadini compresi, non passa minimamente in mente alle personalità antagonistiche del no urlato. Il potere di oggi è, come ha insistito spesso Robert Dahl, potere di influenza, eterodirezione del gruppo di pari, per dirla alla Riesman, che quindi non è l'espressione esclusiva di una volontà tirannica di una definita identità politica immaginata nel capitalismo plutocratico delle multinazionali farmaceutiche. Il potere nella società della comunicazione è dettato da una identità indefinibile, etereo, non solidificato perché è autoprodotto dal network delle relazioni comunicative. Mai come oggi è vero, come sosteneva Hannah Arendt, che la politica (e anche il potere) nasce nell'infra e si afferma come relazione. Da qui l'enorme influenza dei gruppi social.

Il secondo corno del toro è il controllo pervasivo. Niente è più ridicolo di questo argomento. Credete davvero che se un demone occulto volesse controllare tutti noi avrebbe bisogno di un greenpass? Nel momento in cui si inaugura l'anagrafe nazionale, centralizzata e tecnologica (di cui nessuno si preoccupa), loro ci costringono a guardare a uno strumento tecnico di attestazione sanitaria. Si dirà: l'anagrafe non mi obbliga a non andare dove voglio andare, il greenpass si. Non voglio sostenere il semplice argomento che anche la patente (e altri simili) ci evitano di fare e di agire. L'argomento è troppo semplice e può essere ingiustamente e ingiustificatamente considerato banale. Il fatto è, però, che, se esiste un controllo pervasivo condizionante, questo controllo viene esercitato prima di decidere di andare dove voglio andare. Si condiziona la decisione autonoma che induce al comportamento automatico. la forza del controllo pervasivo moderno non è il prodotto delle restrizioni che induce ma delle libertà che produce. Se compro un paio di jeans penso che siano miei e li indosso come unici e connotativi. Ma quella azienda si regge perché milioni di persone comprano lo stesso jeans con la stessa identica sensazione di esclusività. È l'autonoma decisione di agire che si condiziona. Pensare che qualcuno produca strumenti così evidenti di controllo è veramente stupido. O è il retaggio di un pensiero leninista che crede al nemico che opprime la massa ignorante e inconsapevole a cui deve opporsi una avanguardia rivoluzionaria di intellettuali intelligenti. Nella democrazia però decide la maggioranza. Ho sentito dire che il greenpass genera una scissione sociale. Si tratta di una immaginazione sunnambolica. Circa il 90% dei cittadini italiani si è vaccinata ed è contro la pulsione oppositiva di pochi facinorosi. La loro azione è più simile a una azione terroristica che a una protesta sociale.

Anche perché esiste un terzo argomento che è il corpo del toro. Il diritto alla salute non è un diritto personale e individuale. Proprio per questo un individuo o una persona ha diritto ad una morte assistita. Quello è un suo diritto. Non ha però il diritto di uccidere gli altri. Il diritto alla salute è un diritto collettivo, riguarda tutti e non soltanto chi lo esercita. Pensare che il vaccino e gli strumenti di controllo della infezione sia una limitazione alla propria individuale e addirittura personale libertà, la dice lunga sulla ideologia liberista di sopraffazione capitalistica che è alla base di tutto questo.

STOP

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