POSTPENSIERO - La filosofia politica dei social - PARTE PRIMA - 54) Afghanistan nella storia
13 novembre 2021, ore 8.12
Finora abbiamo analizzato il significato
politico dell'Afghanistan, in quanto emblema di conflitto di confine nella
costituzione di Piattaforme Continentali di Nazionalità. Tuttavia c'è anche una
storia recente che mostra il grado di significatività di quell'evento nella
politica globale.
Il 7 ottobre 2001 gli americani iniziarono
a bombardare l' Afghanistan reagendo, come con Pearl Harbor (e non come in
Vietnam), ad una aggressione diretta (11 settembre 2001). E come Pearl Harbor
(e non come il Vietnam) fu quella una occasione per affermare la propria
supremazia internazionale. E come Pearl Harbor (e non come il Vietnam) l'intera
Alleanza del Nord costruì uno SCENARIO DI VERITÀ che non era perfettamente
corrispondente alla REALTÀ. È vero che i giapponesi bombardarono vecchie
carcasse americane, la realtà però è che non si entra in una guerra mondiale
senza una programmazione predefinita e una volontà politica di lungo periodo. È
vero che l'Afghanistan ospitava Bin Laden (che, come successivamente dimostrato
era lui che proteggeva i Taliban e non viceversa), ma la realtà è che nessun
Taliban ha partecipato né organizzato l'attentato alla Twin Towers (quindi il
ricorso alla NATO era illegittimo). La verità è che la guerra non è mai una
vendetta militare, ma sempre una azione di strategia politica. La realtà è che
l'Afghanistan è stata la più lunga guerra americana (e dell'acquiscente
Alleanza del Nord), più della prima e seconda guerra mondiale e del Vietnam
messi tutti insieme. La storia recente dell'Afghanistan, dimostra che in
politica la verità è la realtà sono spesso scisse e che, prima dell'11
settembre 2001, furono costruiti SCENARI DI VERITÀ non corrispondenti alla
REALTÀ. La destabilizzazione post Afghanistan 2001 (in Iraq ad esempio) deriva
dal fatto che si seguirono preconfezionati scenari di verità e non la realtà. E
questa è, prima di tutto, una responsabilità etica degli analisti.

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