POST-PENSIERO - La filosofia politica dei social - PARTE PRIMA - 79) Fondamenti della crisi democratica.

 

5 febbraio 2022,  ore  19.25  



Secondo Joseph Stiglitz (Popolo, potere e profitti, Einaudi, Torino 2020, p.29) "I membri avidi e miopi dell'1 per cento hanno capito che la globalizzazione, la finanziarizzazione e gli altri elementi dell'attuale condizione economica non sono sostenuti dalla vasta maggioranza degli americani, e per motivi comprensibili." Poiché questi interessi sono in contraddizione con la massa dei cittadini, "se lasciamo che la democrazia faccia il suo corso, e se crediamo in un minimo di razionalità dell'elettorato, quest'ultimo sceglierà una direzione alternativa". E allora "nel loro perseguimento del più puro interesse egoistico, i super ricchi hanno dunque formulato una strategia in tre parti, corrispondenti a inganno, privazione del diritto di voto e svuotamento di ogni potere".

Stiglitz sbaglia decisamente.

Intanto non è vero che gli elementi dell'attuale condizione economica non sono sostenuti dalla vasta maggioranza.

È vero proprio il contrario.

La nuova economia del web, senza l'adesione di una vasta maggioranza, non esiste. Le imprese più ricche del mondo operano nel micro consumo globale. Senza l'adesione dei consumatori non funziona nulla.

Ciò comporta che i rischi della democrazia non sono restrizioni ma nelle omologazioni. Nella eterodirezione di Riesman, la mano inviscibile del gruppo di pari che orienta i comportamenti, nella induzione acritica decisioni.

Interpretare le cose con un paradigma obsoleto, questo è uno dei rischi acritici della democrazia.

Commenti

Post popolari in questo blog

SU JUNG

SOCIALISM LIFE 24 - dall’avvento all’evento

TEOCRATICA O TEOCENTRICA? Le forme del potere religioso