A SPROPOSITO DEL DECRETO SUL GREEN PASS -1

                                         


    Io sono un illuso e, come ogni illuso, resto regolarmente deluso dalla “eloquenza dei fatti”, come diceva Cicerone. Mi è successo più volte. Stimi un autore per la sua cultura e la indubitabile autorevolezza, poi leggi i suoi testi e quasi non credi alla banalità delle asserzioni. È la volta di due mostri sacri come Giorgio Agamben e Massimo Cacciari.

Vediamo gli argomenti principali.

  1. La discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica. Lo si sta affrontando, con il cosiddetto green pass, con inconsapevole leggerezza.” Allora sono discriminati anche coloro che non hanno la patente, coloro che non hanno il porto d'armi, coloro che non possono esercitare una professione senza un titolo di studio, chiunque non ha un diritto di cittadinanza rispetto a chi ne ha è automaticamente discriminato. È discriminatorio isolare gli infettati, chiudere i malati in un ospedale. Ma che vuol dire? Non si è cittadini di serie A o B rispetto alla possibilità di poter fare o non fare qualcosa. E non si è discriminati se ciò che non si può fare arreca un danno agli altri. La libertà di muovere un pugno nell'aria finisce, in una democrazia, dove comincia il naso di qualcun'altro. Per questo la democrazia combatte con una mano legata, perché anche il potere deve rispettare la legge, diversamente dai regimi dispotici.
  2. Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti. Non a caso in Cina dichiarano di voler continuare con tracciamenti e controlli anche al termine della pandemia. E varrà la pena ricordare il «passaporto interno» che per ogni spostamento dovevano esibire alle autorità i cittadini dell’Unione Sovietica.” E questa è proprio una mistificazione. Perché la Cina è discriminatoria per il decreto di controllo e non per altro? O non è forse vero che la Cina o l'Unione Sovietica di Stalin approfitta a di quelle norme perché era un regime dispotico? Il carcere viene istituito sia in democrazia che nei totalitarismi, ma un conto è se detiene i criminali, altro conto è se detiene i dissidenti. Non è attribuibile al carcere questa differenza ma al regime.
  3. Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come «li purgheremo con il green pass» c’è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale.” Anche questa è un falso argomento finalizzato ad una impressione emozionale: è chiaro che la stupidità di uno non può essere imputata a tutti e tanto meno ad una norma.
  4. Guai se il vaccino si trasforma in una sorta di simbolo politico-religioso. Ciò non solo rappresenterebbe una deriva anti-democratica intollerabile, ma contrasterebbe con la stessa evidenza scientifica.” La cosa ridicola è che proprio questa loro lettera e questo appello trasforma il decreto e il vaccino, che come tutte le cose ha i suoi limiti, in un simbolo politico-religioso.
  5. Nessuno invita a non vaccinarsi! Una cosa è sostenere l’utilità, comunque, del vaccino, altra, completamente diversa, tacere del fatto che ci troviamo tuttora in una fase di «sperimentazione di massa» e che su molti, fondamentali aspetti del problema il dibattito scientifico è del tutto aperto.” Resta il fatto, inequivocabile, che da quando c'è il vaccino, l'isolamento e altre politiche di controllo dei contatti, i contagi delle diverse tipologie di virus sono ridotti drasticamente. E i morti pure. Questo è un fatto oggettivo, con la sua validità scientifica, nonostante i suoi limiti come tutti i prodotti scientifici.
    Ciò che non ha veramente limite sarà la stupidità dei “no vax” che utilizzeranno l’allarme di Agamben e Cacciari, specie laddove si utilizza il termine barricadero e populista di “propaganda di regime” (come se in Italia ci fosse un regime totalitario come in Cina o in URSS) al posto di “informazione”, per dimostrare le ragioni della propria dietrologia e del proprio fanatismo.










































































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