TURISMO: SAGGIO DI POLITICA LOCALE - 3.a) l'obiettivo

Turismo
Una esperienza mediterranea
anno 1998


3 - … un esperimento
           3.a) l’obiettivo
(ovvero: dell’orizzonte strategico)

Tentare una strategia, anche se non proprio precisa, non certo approssimativa; averla estesa alle decisioni, al comportamento amministrativo e al confronto politico, spesso sotto una improvvisa, improvvisata e cieca sassaiola di accuse, permette, alla fine, la individuazione di un modello turistico generale. 

Ne può uscire una città mediterranea, aperta, non circoscritta entro i suoi confini, ma grande area di riferimento turistico di un intero hinterland. Un’importante città costiera che può diventare il polo dei servizi turistici integrati per un intero bacino di utenza, quasi lo sbocco naturale al mare di ampio e diversificato patrimonio ambientale. 

Una città di qualità.

Una città per la qualità.

Una città che, applicando a se stessa, alla sua organizzazione, al suo habitat, i vincoli e gli standard della qualità, può condizionare, per il vantaggio geografico e per la dimensione urbanistica, l’intero hinterland denominato “Riviera d’Ulisse”. 

La qualità a cui mi riferisco è, naturalmente, qualità dei servizi turistici: ma non solo.

Noi dobbiamo tendere alla complessiva qualità dell’ambiente e alla qualità della vita, che significa costruire un habitat ad alti livelli di fruizione estetica e di socialità. 

Le condizioni geografiche, storiche ed architettoniche vi sono tutte.

Forse occorre una determinazione che trasformi gli spazi attrezzati in luoghi identificati. Occorre una scelta. Non basta più una vaga conoscenza delle nostre risorse e delle nostre possibilità. Occorre una coscienza delle nostre prospettive. Associazioni di categoria, soggetti imprenditoriali autonomi, Enti Locali di differente tipologia, pertanto, dovrebbero concorrere alla individuazione degli standard di qualità, in vari settori, definiti in un dichiarato intervallo spazio/temporale, ed organicamente composti nel Piano Turistico Cittadino. 

Un contributo che, almeno io ho tentato con il progetto TERRACINA CITY CARD (in allegato) e con la TURISMATICA. 

Ora, non importa quale sia il livello al quale si ambisce giungere; non importa quale sia l’obiettivo di qualità dei comportamenti collettivi ed individuali. 

Ciò che importa è che questa metodologia di azione, della definizione degli standard e della definizione dell’arco temporale di verifica, sia immessa nel sistema delle relazioni economiche. 

In questo modo, infatti, oltre a quel minimo di coordinamento delle risorse pubbliche e private, oltre alla realizzazione del FRAME, del contesto di riferimento di ogni nuovo intervento privato, oltre alla possibilità di effettuare un check-up a steps definiti dei comportamenti turisticamente rilevanti per la città, si introduce il movimento nella vita economica cittadina. Un movimento coordinato e finalizzato che ci permetta di passare dalla crescita indiscriminata e dannosa della massificazione e del pieno, allo sviluppo di una politica turistica sostenibile; che ci permetta di passare, come spesso ripeto, dal consumo degli spazi alla fruizione dei luoghi. 




Commenti

Post popolari in questo blog

SU JUNG

TEOCRATICA O TEOCENTRICA? Le forme del potere religioso

GENEALOGIA DELLA DEMOCRAZIA: 3 - Efialte di Atene