FERDINANDO DI BORBONE E L'AMMINISTRAZIONE DI TERRACINA
Ferdinando di Borbone a 20 anni
Sembra che Ferdinando I di Borbone, Re di Napoli dal 1759 al 1799, non parlasse altra lingua che il napoletano. Ciononostante, prima, dal 1799 al 1806, e poi, dal 1815 al 1816, cambiò nome in Ferdinando IV di Napoli. In tutto questo periodo, cioè dal 1759 al 1816, fu Re di Sicilia con il terzo nome di Ferdinando III.
In ogni caso Ferdinando di Borbone, anzi Ferdinando Antonio Pasquale Giovanni Nepomuceno Serafino Gennaro Benedetto, primo Borbone nato a Napoli, al Palazzo Reale, figlio terzogenito di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, discendente diretto del "Re Sole", stravagante e certamente astuto, che doveva essere vescovo e forse Papa, ma fu Re, involontariamente fin dalla minore età, certamente poco studioso e per niente dedito alle rigide regole della corte, spese la quasi intera sua vita a caccia di selvaggina e di donne.
Fu un grande amatore. La storia racconta la leggenda e il mito delle sue scorribande e della leggera frequentazione di diverse donne e molteplici amanti.
La Storia racconta che Re Ferdinando, tra queste sue amanti, aveva, per amore o per calcolo, la moglie di un povero impiegato regio.
La donna, forse in qualche modo per cercare di risarcire il coniuge tradito, chiese al Sovrano di migliorare le condizioni di reddito della sua famiglia. E il Re, tra un amplesso e l'altro, consigliò la donna di dire al marito di non firmare mai niente.
Qualche mese dopo, il Re, passando per le vie di Napoli, vide il suo impiegato che viaggiava su una elegante e barocca carrozza. Fece fermare i due cortei, il suo e quello del funzionario arricchito per le grazie della moglie, si avvicinò a piedi impavido e determinato, si affacciò al finestrino del cornuto allibito e gli disse: ”mo’ firma!”.
L'aneddoto su Re Ferdinando di Borbone mi ricorda l'amministrazione di Terracina.
Per 18 anni hanno fatto e disfatto, debiti e dissesti, imbrogli ed errori, orrori, bugie e false cerimonie per favorire la carriera e il successo del capo dell'amministrazione comunale e ora, a 2 mesi dal rinnovo del Consiglio Comunale e della Giunta, "mo' firmano".
O fanno soltanto finta.
Siamo al ridicolo.
Se non fosse drammatico per la città, sarebbe comico.
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